Sono innumerevoli le storture dell'attuale sistema elettorale; tra queste:
un premio che regala la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati al partito che ottiene più voti a prescindere dalla percentuale ottenuta,
un sistema analogo, a livello regionale, premia il partito che ottiene più consensi per il Senato della Repubblica,
l'impossibilità di scegliere il candidato da votare,
uno sbarramento elevato (4% alla Camera e 8% al Senato) che si pone come strumento antidemocratico e assolutamente non risolutivo della frammentazione politica.
In base agli studi commissionati dai partiti principali, questi hanno già stabilito con una matematica certezza quali saranno i rappresentanti degli italiani in Parlamento.
I due schieramenti più accreditati alla vittoria si rincorrono tramite l'affermazione di promesse sempre più irrealizzabili, sbeffeggiando gli elettori con programmi indistinguibili tra loro.
Una par-condicio che, in realtà, lascia a pochissimi una visibilità nei media, inneggiando di fatto al "voto utile".
Votare il meno peggio?
Non è una soluzione!
Legittimare, col voto, un nuovo Parlamento che rappresenti se stesso e le segreterie dei partiti, trasforma l'elettore in un complice.
C'è la necessità impellente d'un cambio radicale di rotta. Il bene del Paese è il bene di tutti i suoi cittadini, non dei più fortunati, dei più potenti o di coloro che hanno i parenti o i conoscenti più influenti. Prepariamoci a prendere direttamente noi in mano il nostro futuro.
Letture di conforto:
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